Guy de Maupassant in La Vie errante, 1885, scrisse: Se qualcuno dovesse passare un solo giorno in Sicilia e chiedesse: "Cosa bisogna vedere?" risponderei senza esitazione: "Taormina".
Taormina è nata come città turistica, perché Siculi, Greci, Romani, Bizantini, Saraceni la scelsero per soggiornarvi a lungo e non solo per motivi politici. I Normanni, in particolare, la consacrarono come sede turistica residenziale e divenne, sin da allora, centro di congressi e di convegni, di visite e di soggiorni.
Scrive Filippo Calandruccio in Beehive che i viaggiatori andarono e vennero in numero sempre crescente e non pochi rappresentarono artisticamente le loro reazioni emotive. Nel 1770 giunse Patrick Brydone e nel 1787 J.W. Goethe, accompagnato dal disegnatore Kniep. Ma fu soltanto verso la fine del diciannovesimo secolo che Taormina raggiunse l’apice della notorietà come luogo di soggiorno internazionale. Cominciarono ad affluire in misura sempre più massiccia nobili e benestanti inglesi e molti di loro acquistarono delle ville. Presto furono affiancati da nordamericani, austro-ungarici, baltici, belgi, svizzeri, olandesi, tedeschi. I personaggi più prestigiosi di tutta Europa visitarono Taormina. Si ricordano tra i tanti altri artisti e letterati, oltre al citato Goethe, Truman Capote, Salvador Dalì, Edmondo De Amicis, Alexander Dumas, Gabriel Faure, Anatole France, Andrè Gide, Paul Klee, Gustav Klimt, D.H. Lawrence, Guy de Maupassant, Vladimir Nabokov, Luigi Pirandello, Bertrand Russel, Leonardo Sciascia, John Steinbeck, Elio Vittorini, Oscar Wilde.
Il giovane pittore prussiano Otto Geleng giunse a Taormina per una breve visita, ma vi restò fino alla morte. Tra i musicisti e i direttori d’orchestra si ricordano Johannes Brahms, Leonard Bernstein, Nikita Magaloff, Richard Wagner. Tra gli uomini di cinema, teatro e spettacolo, che innumerevoli hanno visitato Taormina, si ricordano Michelangelo Antonioni, Ingmar Bergman, Francis Ford Coppola, Edoardo De Filippo, Marlene Deitrich, Eleonora Duse, Federico Fellini, Greta Garbo, Cary Grant, Marcello Mastroianni, Gregory Peck, Tyrone Power. Tra gli uomini di Stato, magnati della finanza e case regnanti Willy Brandt, Lord Carrington, Alcide de Gasperi, il kaiser Guglielmo II, re Gustavo, re Juan di Borbone, Huro Kekkonen, Mitterand, re Olaf, granduca Paul di Russia, Sandro Pertini, Philippe d’Orleans, Rothschild, Nelson Rockfeller, Umberto di Savoia.
Se si vuole ancorare la storia turistica moderna di Taormina ad una data iniziale, si può fissare la data del 1870, anno in cui viene completata la ferrovia Siracusa-Catania-Messina. Un altro evento importante è l’inaugurazione nel 1874 dell'Hotel Timeo. Nel 1904 questi erano gli alberghi più importanti di Taormina, come risulta in una pubblicazione edita a New York: San Domenico, Timeo, Metropole, Castello a Mare, Naumachie, Vittoria.
In oltre cent’anni il turismo a Taormina ha avuto degli alti e bassi. Ma la città è rimasta e rimane sempre il sogno dei turisti di tutto il mondo che amano le bellezze della natura e vogliono provare le emozioni dell’arte.
Scrive Pietro Rizzo nel suo libro Tauromenium: Dal monte Tauro, dal teatro, dalla chiesa della Madonna della Rocca e dal Castello, la vista scorre liberamente dai monti al mare e all’orizzonte litoraneo del sud verso Catania, per le falde al cratere fumante dell’Etna immenso ed imponente, e si ammirano verso nord le linee della costa che corre verso Messina sempre bella e pittoresca. Da quei diversi luoghi si aprono prospettive e paesaggi meravigliosi di luce e di colore, lontananze vaporose e colline verdeggianti, scorci e profili campestri e rupi erte e pendenti, poggioli verdi coronati di casette bianche e spiagge marine su cui le ombre delle case della spiaggia si riflettono allungandosi capovolte nell’acqua sotto una luminosità chiara ed abbagliante.
Scrive, a sua volta, Filippo Calandruccio in Beehive: Come nelle Mille e una notte non vi è chi non si senta come Bulukiya, il giovane sultano che s’incammina per le strade del mondo per incontrare Maometto e sarà un’isola di raro incanto, assai simile al paradiso dell’Islam, a placare la sua ansia di ricerca. Ora questa Taormina, isola felice, è realtà ed è favola.